giovedì 30 luglio 2009

SPIRITO AGONISTICO III - IL GIOCO DELLE COPPIE


No, non me lo aspettavo neanche io di trovare un punto III allo spirito agonistico e temo non sia neanche l’ultimo. Se esiste una ragione che porta a scollarsi dal tapis roulant o ad evadere dalle palestre ad aria riciclata, se scatta la scintilla di volersi confrontare non solo con se stesse ma anche con altri avversari su un vero percorso di gara misurato, se intere annate da principiante cominciano a stare strette, è doveroso lasciare che il proprio spirito agonistico prenda il sopravvento. Non è sempre facile riuscire da sole a fare il salto di qualità e di solito ci si affida ad un runner maschio evoluto, meglio se estraneo. Padri, fratelli, fidanzati e mariti, vista la confidenza instaurata, sono i personal trainers la cui autorevolezza viene spesso messa in discussione anche senza una ragione apparente. E’ comunque difficile trovare la persona che veramente abbia a cuore il miglioramento dell’altro e non trasformi ogni allenamento/gara in un continuo saggio delle propria bravura. Le gare a coppie costituiscono la più alta espressione di questo nobile agire; esse sono caratterizzate dalla biunivocità visto che possono dare sia la possibilità di salire sul palco a chi in una classifica individuale sarebbe relegato nella zona bassa, sia di raggiungere il proprio obiettivo senza lo stress da prestazione che di solito si patisce in una competizione. La scelta dell’altro è influenzata da molteplici fattori: tipologia della gara, abbandono del precedente compagno, andatura al km, montepremi finale, test dei propri limiti (anche psicologici). A coronamento dell’evento sarebbe poi consigliato indossare il medesimo abbigliamento, meglio se personalizzato per l’occasione.

19 Luglio 2009: Paolo ed io siamo alla partenza del nostro III Transcivetta (Marcia di Alta Montagna a coppie con partenza da Listolade ed arrivo ai Piani di Pezzè di Alleghe) con un unico obiettivo: godersi il paesaggio, non farsi male e cercare di migliorare il risultato dell’anno precedente. Delle tre edizioni corse assieme, questa con il tempo finale realizzato di 4:07:29 non è la migliore complici anche alcuni tratti del percorso ancora innevati ed un fastidioso dolore del nervo sciatico che non mi ha vista al centopercento; siamo tuttavia riusciti a scalare qualche posizione in classifica posizionandoci al 53° posto contro il 62° ottenuto nella passata edizione con un tempo finale inferiore. E’ stata una gara yin e yang: io più forte in salita, lui ardito nelle discese; ma poi nei due kilometri del tratto di discesa finale è uscito il runner che è in noi ed abbiamo superato quasi una decina di coppie.

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